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RITMICITÀ e GIOIA

Il suono della parola gravidanza fa subito pensare a un movimento di ritmicità e gioia, anche se l’etimologia del termine (derivante dal latino gravis) significa “pesante”.

Qualsiasi donna in tutto il mondo, da sempre, ha con sé i movimenti fluidi della danza ma non tutte le donne hanno un rapporto armonioso con il proprio corpo, soprattutto nel momento della gestazione.


L’arte della danza del ventre è preziosa perché riconduce verso la naturalità dei movimenti e fa sì che ogni donna possa riscoprire la sua femminilità primordiale. Tale disciplina può essere praticata in tranquillità anche in gravidanza già dal primo mese, dopo aver consultato il proprio medico curante per eventuali indicazioni personali, purché ci si affidi a una guida professionale e competente.

Ci tiene a specificarlo Giulia Mion, una delle insegnanti più qualificate in materia, a livello nazionale. «Non basta aver partecipato a dei corsi rapidi per dedicarsi a donne in attesa e bambini molto piccoli. È fondamentale conoscere consapevolmente la gravidanza e avere un certo grado di maturità personale, oltre a una buona dose di determinate qualifiche».

Giulia Mion si occupa di danza del ventre dall’anno 1999, non ha mai smesso di fare formazione e, dopo la Laurea in Tecniche Artistiche di Teatro e spettacolo, ha ideato un sistema personale chiamato Danza della Dea® (danza ancestrale del grembo e sistema integrato di tecniche) volto ad aiutare sempre più donne a riscoprire la propria autenticità.



Dopo un percorso durato molti anni, Giulia Mion ha ampliato le sue conoscenze di danza orientale e, affiancandosi a una valida ostetrica, si è specializzata anche nella danza del ventre in gravidanza, dopo averla sperimentata lei stessa con la nascita naturale della prima figlia.

I risultati che si ottengono con gli esercizi fisici sono molteplici: i muscoli addominali e della regione pelvica si tonificano, con i colpi d’anca le donne imparano a muovere il bacino in modo libero e i movimenti fluidi aiutano a ottenere una buona postura e attenuare dolori pre parto e della colonna vertebrale.


Inoltre, attraverso tecniche di respiro lento e rilassato, si riducono le tensioni, come per esempio l’ansia del travaglio, si ottiene una buona qualità del sonno, la circolazione sanguigna migliora e anche il bambino riceve beneficio, crescendo in uno spazio di totale serenità.

Questa arte disciplina può essere utile come preparazione al parto per entrare in contatto profondo con la creatura che cresce nel grembo, rafforzarne il legame e anche per godersi in tranquillità e giocosità una fase così importante e delicata della propria vita.

Altrettanti sono i benefici emotivi, mentali e spirituali.

Giulia Mion spiega infatti che la lezione di danza è anche un modo per la donna di ritagliarsi un momento tutto per sé, fuori da ogni condizionamento o impegno quotidiano, dove può rilassarsi ed entrare in contatto con la sua parte più profonda e lunare.

In quell’ambiente protetto, di condivisione e sorellanza, ogni donna si sente accolta, compresa e acquisisce maggiore fiducia in sé stessa, nelle sue potenzialità. Si riconnette con il suo istinto e con la naturalità del parto e impara a vivere con consapevolezza e serenità ogni mutamento del suo corpo.


Il potere della danza del ventre avviene anche grazie alle melodie egiziane che con i suoi caratteristici ritmi alternati, che vanno da un timbro debole a uno più deciso, donano vere vibrazioni di benessere ed equilibrio emotivo.

Le lezioni guidate sono suddivise in tre parti. Iniziano con esercizi di respirazione eseguiti con lentezza, partendo dalla parte alta del corpo, sciogliendo le spalle e liberando la mente, per proseguire con la parte bassa dove si portano le mani sul grembo e si resta in ascolto delle sensazioni che arrivano dal bambino, con la possibilità di coccolarlo. Per finire si svolgono dei cicli completi di inspirazioni dal naso ed espirazioni dalla bocca che accarezzano dall’interno tutto l’organismo.

Questi momenti sono molto importanti perché permettono di connettersi con sé stesse, percepire il proprio corpo nella sua interezza e allo stesso tempo donare attenzione alla propria creatura.

Stando in ascolto e in presenza si stabilisce un vero contatto tra madre e figlio/a che è come uno sfioramento intimo invisibile ma tangibile per entrambi.

Mentre si respira, l’aria stessa che entra ed esce, è una danza che fluisce e si espande in tutto il corpo generando un profondo stato di benessere e relax.

Nella parte centrale della lezione ci si dedica all’esercizio fisico con movimenti tipici della danza orientale adattati, però, alle gestanti, prestando molta cura alla postura e assecondando le esigenze di ciascuna partecipante.

Si termina con un momento speciale dedicato alla danza libera dove ogni donna può esprimere sé stessa in maniera creativa, usando i vari accessori colorati e sonori a disposizione (veli, cimbali, cinture con monetine tintinnanti, vari strumenti musicali) e dare spazio alle proprie emozioni attraverso l’improvvisazione. Questo momento è molto bello perché permette di divertirsi, vivere con leggerezza e gioia i cambiamenti del proprio corpo e riprendere contatto con il proprio femminile.


La danza libera permette, inoltre, di sperimentare qualcosa di magico con il proprio bambino, entrando sempre più in relazione con lui.

Stando nell’ascolto profondo, del corpo mentre fluisce e del bambino nel grembo, si possono percepire i movimenti che piacciono di più a entrambi così da farli propri e replicarli ogni volta che se ne ha voglia. Sia gli esercizi sia la danza si possono eseguire anche a occhi chiusi per dar modo alla parte più istintiva di emergere, al di là di ogni timore o disagio.

Una volta acquisite le tecniche e presa dimestichezza si possono ripetere le sequenze preferite in autonomia, in casa, anche dopo il puerperio in caso di parto naturale, e dopo tre mesi in caso di parto cesareo.


L’insegnante, nonché mamma e mentore per il femminile sacro, spiega quanto sia altrettanto importante l’esogestazione, vale a dire i nove mesi di gravidanza esterna, e illustra alcuni dei benefici dati dalla danza del ventre specifica per quel periodo successivo alla nascita.

In quel momento delicato la donna ha bisogno di recuperare il tono perineale e addominale e rafforzare il rapporto con il proprio corpo e migliorare la postura.

Grazie alle tecniche studiate da Giulia e a un videocorso nazionale realizzato nel 2012 per mamme in dolce attesa, ogni donna può avere a disposizione strumenti semplici per dedicarsi amore, recuperare flessibilità corporea e fortificare anche l’autostima che molte volte è minata da preoccupazioni e senso di inadeguatezza.

Il cambiamento richiede pazienza e gentilezza verso di sé. Un valido sostegno esterno, fuori dal contesto familiare, può rivelarsi prezioso. La donna giorno dopo giorno riacquista fiducia e può imparare, con altre compagne, ulteriori tecniche dolci per coccolare sé stesse e il proprio bebè e interagirci insieme.


La danza è un prezioso regalo non solo per le donne ma anche per i propri figli. Tutto ciò che si fa in preparazione al parto può essere trasmesso loro, in seguito, nelle attività ludiche creative ed essere utilizzato per cullarli, addormentarli o per giocarci sin dai primi momenti di vita. La danza è come una magia che continua nel tempo e il dialogo reciproco che si instaura tra madre e figlio durante la gestazione si intensificherà ulteriormente dopo la nascita e farà dono di emozioni intense.


©Nadia Nunzi, per la rivista 9mesi ottobre 2021




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