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nadianunzi

Pet Therapy


Incontro lo sguardo languido e dolce di Shila, che è sdraiata qui accanto a me, la saluto sorridendo e subito lei ricambia muovendo la coda a destra e a sinistra, poi alza la testa.

Come si può pensare che i cani non abbiano un’anima? È impossibile.

La scorgo nella profondità dei suoi occhi ogni volta che incrociano i miei, trasmettendomi gratitudine e fiducia.

Ho un legame intimo con gli animali da sempre, sin da bambina. In particolar modo con i cani. Adoro il loro amare incondizionato, la fedeltà a prescindere da tutto, la loro “umanità”.

Decidere di voler contagiare anche gli altri con tali preziose peculiarità è stato un gesto istintivo, naturale, che ha preso forma passo dopo passo, portandomi ad approfondire le mie conoscenze in ambito zooantropologico.


Lavoro come infermiera professionale da diversi anni e dopo aver vissuto da vicino la sofferenza di tante persone mi sono chiesta cosa poter fare di utile per loro oltre le cure mediche, l’assistenza, l’ascolto. Desideravo che le persone con difficoltà ritrovassero le proprie risorse dentro di sé e le usassero per fronteggiare le avversità. Volevo in qualche modo arricchire. Sia che si trattasse di adulti sia di bambini. Il cane è stato il tramite per arrivare ai loro cuori e ridonare loro un po’ di gioia, un respiro di vita.


È iniziato così il mio percorso come operatore di Pet Therapy. Dal desiderio di voler coniugare la mia passione per gli animali con il mio mestiere. Ho iniziato la formazione per operatori di interventi assistiti con animali e ho conseguito vari titoli: coadiutore del cane, responsabile di attività assistita, referente di educazione e terapia assistita con gli animali. Successivamente, per comprendere sempre meglio Shila ho frequentato un corso di educatore cinofilo, istruttore e consulente riabilitativo del comportamento. Tutto questo integrato ai precedenti studi in ambito sanitario, nel percorso di laurea, mi ha permesso di costruire, uno step alla volta, il mio sogno, per poter offrire qualità e benessere agli altri.


Da alcuni anni svolgo interventi assistiti presso diverse strutture, aiuto le famiglie che decidono di adottare un cane o che hanno difficoltà nella gestione quotidiana del loro amico a quattro zampe. Inoltre ho dei progetti in collaborazione con le scuole e gli asili, dove già dai quattro agli otto mesi di età, si possono fare dei laboratori sensoriali. I bambini in cerchio iniziano osservando il cane da lontano, poi, se non temono il contatto fisico, cominciano con l’interazione, dove il cane prima annusa i loro i piedi, poi si avvicina cauto, magari per mangiare un bocconcino posizionato lì accanto a loro, infine si lascia accarezzare.


Passo una mano sulla testa di Shila, le dico: «andiamo?»

Subito drizza le orecchie, poi si alza scodinzolando vispa e giocosa. Acconsente abbaiando, sa che è ora della passeggiata quotidiana prima di metterci al lavoro. Il momento dello svago è fondamentale per lei, soprattutto in prossimità di un incontro impegnativo e dopo aver concluso. Più tardi ci aspetta un bambino con comportamenti d’iperattività e insieme andiamo ad aiutarlo a stabilire un equilibrio. L’abbiamo già fatto con Edoardo ed è andata molto bene.

Edoardo era immerso totalmente nel mondo della fantasia. Impersonava Spiderman, il suo personaggio preferito dei fumetti. Come lui era convinto di essere un super eroe dai poteri magici, di poter volare, così dal gioco finiva molte volte per mettersi in situazioni pericolose. Spesso si arrampicava da qualche parte e si lanciava giù pensando di riprendersi magicamente tramite una ragnatela invisibile fortissima e miracolosa.

Quando la famiglia, su indicazione dell’insegnante, mi ha contattata spiegandomi la situazione, ho compreso la delicatezza del caso e ho strutturato un progetto personale, unicamente per lui.

«Edo, vieni, ti presento Shila» gli ho detto al primo incontro. Edo si agitava molto. Per lui era davvero difficile stare fermo in un ambiente chiuso ma al contempo era incuriosito da quella sua nuova amica a quattro zampe. Lo sguardo languido e dolce è arrivato subito a conquistare pure il suo cuore, anche se non lo dava a vedere. C’è voluto un po’ perché si aprisse e prendesse confidenza, e abbiamo proceduto per gradi. Shila all’inizio si allontanava ogni volta che vedeva i movimenti bruschi del bambino e la sua irrequietezza. Incontro dopo incontro, però, Edo ha iniziato a calmarsi e a stare seduto svolgendo tranquillo le attività didattiche. Con Shila, è riuscito pian piano ad avere fiducia in se stesso, a gestire le sue emozioni, come mai aveva fatto prima. È arrivato a comprendere la differenza tra realtà e fantasia, anche grazie alle passeggiate a contatto con la natura, mostrandogli che si cammina e non ci si lancia per volare.

«Brava Shila, bravissima» le ho detto quella volta mentre Edo le lisciava il pelo candido, e lo rinnovo ogni volta che conquista la fiducia di qualcuno.


È questa la MAGIA dei cani. Con il loro esempio e la loro pazienza, riescono a diventare complici dei bambini e far imparare loro delle piccole regole che li conducono al miglioramento di se stessi e dei rapporti con gli altri.

Il percorso fatto insieme a Edoardo è stato bellissimo, un prezioso ponte tra asilo e scuola elementare che gli ha permesso di acquisire maggiore sicurezza in sé, nelle sue capacità e di affrontare la scuola con maggiore calma e autonomia.

Ci sono molti casi non semplici, come il suo, che insieme a Shila e alla continua formazione sono riuscita a risolvere e sono davvero grata a questa mia passione condivisa con i cani. Trovo meraviglioso portare in luce le qualità dei bambini, nascoste dietro i loro comportamenti talvolta inquieti o aggressivi.



Ci vogliono di certo impegno e molta preparazione per ottenere dei buoni risultati, perché ogni cane ha il suo carattere e la sua tolleranza ed è importante capirlo prima di qualsiasi approccio con il bambino, o adulto, che si coinvolge in un progetto. Per questo in base al tipo di attività e persona scelgo con quale dei miei cani lavorare, anche se Shila è la mia compagna fedele da tanti anni e ci capiamo al volo. Basta uno sguardo per sintonizzarci e sostenerci a vicenda durante le attività, sa come comportarsi in qualsiasi situazione. Questa è l’educazione che le insegno che è ben lontana dall’addestramento che impone dei comandi, nel rispetto profondo che nutro per il suo essere. Senza alcuna sottomissione. Ed è lo stesso insegnamento che trasmetto ai bambini già dai primi anni di asilo: «gli animali non sono dei giocattoli o dei burattini fra le vostre mani, hanno un’anima e vanno trattati bene come qualunque altro essere umano», dico loro per educarli a quel valore prezioso che è il rispetto.


È stupendo vedere l’interazione dolce che scaturisce già dopo i primi approcci, per esempio con un bambino iperattivo che a un certo punto si calma, soltanto percependo la sua presenza, accarezzandola o portandola al guinzaglio. Oppure vedere delle azioni in un bambino bloccato, che non si smuove, o che non socializza.

Sono ormai più di quattro anni che seguo i bambini con entusiasmo e sapere i loro progressi mi riempie il cuore di gioia. Ho sentito la madre di Edo proprio qualche giorno fa, a distanza di tempo, e mi ha raccontato che suo figlio oggi è un bambino di terza elementare sveglio, attivo e intraprendente ben gestibile sia a scuola, sia in casa, con un buon profitto scolastico e non posso che scegliere di proseguire questa mia professione confidando di poter aprire presto un’associazione per crescere e dare un servizio maggiore a sempre più bambini.


Storia vera di Angela Luciano raccolta per la rivista Confidenze n°17 aprile 2020

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