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  • Nadia Nunzi

Il valore della maturità


Ciao Nadia,

il mio è stato un matrimonio avventato. Eravamo molto giovani entrambi e ci siamo sposati in maniera superficiale, anche influenzati dal volere delle nostre famiglie, che ci vedevano fidanzati da quattro anni e facevano pressione perché ci ‘sistemassimo’.

Siamo stati insieme ben ventidue anni (di cui diciotto da sposati) ma non ho quasi mai ricevuto attenzioni e premure da parte del mio compagno, anzi…

Ho subito violenza domestica, continue pressioni psicologiche, insulti, svilimento.

Lui non è mai stato dalla mia parte e mi ha sempre denigrato.

Dopo la nascita del nostro primo figlio (un bambino, per fortuna, davvero tranquillo e meritevole) ho avuto una brutta depressione post parto e in seguito mi sono sottoposta a delle sedute di psicoterapia.

Mio marito ha avuto da ridire anche su questo, affermando che la specialista mi avesse fatto il lavaggio del cervello e ha continuato a offendermi e considerarmi sempre di più una nullità.Ho sopportato tanto e, come se non bastasse, il mio fisico si è ammalato.

Da anni ormai convivo con la sclerosi multipla e attualmente ho anche il diabete autoimmune.

Da quando ho riscontrato questi mali, ho avuto maggior conferma del tipo di uomo che ho avuto accanto: senza educazione, ignorante, troglodita, presuntuoso, senza valori, capace solo di lavorare (seppur sottopagato e senza ambire a nessuna soddisfazione e gratificazione personale).

Non mi è mai stato vicino, non mi ha mai accompagnato a fare le terapie.

Un uomo totalmente privo di rispetto, per me e per i suoi figli (che ora hanno diciotto e nove anni).

Negli ultimi tre sono stata letteralmente massacrata psicologicamente e ho finalmente deciso di avviare le pratiche per la separazione e non vedo l’ora che venga allontanato da casa.

Lo devo a me e ai miei figli, che non hanno mai avuto, da parte sua, un esempio genitoriale e che hanno già visto e sentito troppo.

Oggi sono una donna diversa da allora, forse un po’ cinica, anzi, piuttosto rude per certe cose, ma sicuramente migliore e, di certo, più consapevole.

Ancora mi chiedo come ho fatto a stare con una persona del genere per tutto questo tempo ma confido nella mia maturità attuale e nel cambiamento.

Credo che le donne dopo i quarant’anni (io ora ne ho quarantatré) abbiano un’evoluzione naturale.

La mia situazione non è certo delle migliori, non ho un lavoro e, proprio per le mie condizioni di salute, difficilmente riuscirò a trovarlo.

Non ho una macchina e non sto ricevendo nemmeno i soldi che, da lui, legalmente mi spettano.

Ma vado avanti imperterrita, sono molto fiduciosa e credente e so che in qualche modo ce la farò!

La persona che si rifiuta di adempiere ai suoi doveri anche di padre, non può essere definita uomo e, vedendo i suoi aberranti comportamenti, sono sempre più amareggiata e delusa, ma anche sempre più convinta di aver fatto OGGI la scelta giusta: quella di andare con coraggio per la mia strada. C.

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