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  • Nadia Nunzi

Rivoglio la mia vita a colori


Rivoglio la mia vita a colori. Storie di donne.

Ciao, sono Y., una Donna italiana che vive all’estero ormai da vent’anni. Scappata quando ero ragazza da una famiglia che non riesco a definire nemmeno tale. E da un paese dove, per quanto sia la mia terra d’origine, non ho la benché minima intenzione di rimettere piede.

Sono una persona apparentemente solare, ma in realtà molto solitaria e non è stato immediato ambientarmi. Ma, pian piano, sono riuscita a trovare il mio angolo di mondo, fatto di colori e di luce.

Stavo bene, avevo trovato, arrangiandomi, una mia serenità, ravvivandola con tele e colori. Un ritaglio florido di natura, di prati verdi e di fiori dalle tinte più svariate, che non mancavo mai di riprodurre.

Il male è arrivato dopo, quando ho incontrato quello che sembrava un angelo venuto a me per riscattare il dolore del passato. La persona che sembrava la migliore che potessi incontrare in quel periodo buono della mia vita; capace di guardarmi dentro, nell’anima, come nessun altro mai aveva fatto prima.

Sembrava l’incontro del destino, giunto per arricchirmi e per migliorarmi. Per ridarmi l’amore che non avevo mai avuto, con gesti di tenerezza che finalmente riscaldavano il mio cuore leso.

Grazie a quell’incontro avevo imparato ad aprirmi, a fare pace con quei lati di me che tenevo sigillati. A sentirmi una persona con un nuovo inestimabile valore.

Ma come, per troppe donne, la maschera dell’angelo è caduta ben presto e mi sono ritrovata a dover fare i conti con il volto e con le mani di un mostro.

La dolcezza e le premure dell’inizio sono improvvisamente scomparse e al loro posto sono arrivati i pugni in pieno viso, le strette al collo, i lividi scuri sulla pelle diafana…

Una volta per salvarmi, mi sono lanciata dal primo piano. E la cosa peggiore è che nessuno mi ha mai tutelata veramente. Mi hanno sempre trattata da pazza. In quell’occasione addirittura come se fossi stata io a volermi suicidare, ignorando persino lui che era in casa completamente ubriaco.

Potrei dire molto anche sulla casa accoglienza che, inizialmente mi ha ospitato, e in seguito invece sbattuta fuori e lasciata per strada. Ne parlerò, non ho intenzione di tacere. Perché d’ingiustizie in questi anni ne ho viste e vissute sin troppe e anziché aiuto, alla fine, mi sono ritrovata distrutta psicologicamente.

Ora sono ospite da una mia amica, mi sono adattata con dei lavori pur di andare avanti e non ho intenzione di arrendermi. LOTTO e lotterò per i miei DIRITTI e per denunciare chi non mi ha dato assistenza come invece avrebbe dovuto.

Sono molto scossa, delusa e ferita profondamente. Ma sono anche FORTE e DETERMINATA e se ho deciso di condividere la mia testimonianza con altre Donne è perché credo nel valore della nostra solidarietà. Perché so che solo chi ha subito esperienze affini può capire e spesso regalare un sorriso, più di chiunque altro. #violenzaerinascita


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