Infanzia rubata
Questa è la mia storia.
Sono una ragazza di ventuno anni e sono cresciuta in una famiglia che non potrà mai essere definita tale. Sono la prima di due figli. Mio fratello ha diciannove anni ed è autistico.
Sono cresciuta credendo che la mia fosse una famiglia normale fino a che non ho compiuto quattro anni. Da quel giorno cominciai a notare dei comportamenti strani da parte di mio padre. Mi toccava, mi palpava e quando ero nel lettone con lui mi metteva il suo coso fra le gambe. A tredici anni subii la prima violenza sessuale.
Sono cresciuta con queste continue attenzioni da parte sua e il menefreghismo totale di mia madre. Inoltre mi vestivano da maschio e, per questo, venivo continuamente umiliata a scuola, dalle elementari fino alle superiori, quando decisi di piantare tutto.
A seguito di questa continua inadeguatezza e all’assenza di autostima che nutrivo, mi avvicinai (inconsciamente) a una persona ugualmente disturbata. Un ragazzo premuroso che sembrava un angelo ma che si rivelò invece, come da copione, un vero mostro.
Approfittò delle mie debolezze, vedendomi insicura, e mi manipolò.
Diventai subito dipendente da lui e mi convinsi, inoltre, di poterlo salvare dai suoi mali.
Purtroppo invece sprofondai pesantemente nel tunnel della depressione cronica (con desiderio di suicidio) fino a quando, finalmente, decisi di farmi aiutare.
Grazie a un lungo percorso terapeutico, ora sto iniziando a capire e a metabolizzare tutto quello che ho subito nella mia infanzia e nell’adolescenza.
Non sono ancora del tutto guarita ma ce la sto facendo e sto andando avanti con tenacia. Ogni giorno miglioro e acquisisco CONSAPEVOLEZZA.
Ora so, dopo tutto quello che ho passato, di non essere io la nullità e sono FORTE abbastanza per andare avanti senza il bisogno di avere un uomo accanto. Mi basto IO.