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  • Nadia Nunzi

Fascino maledetto


Manipolazione

Vorrei raccontare la mia storia nella speranza che possa essere di esempio o quantomeno far prendere CONSAPEVOLEZZA alle persone che ancora sono intrappolate in una relazione senza futuro.

Mi sono sposata per amore, qualche tempo fa, ma dopo circa un anno l’uomo dei miei sogni senza motivo apparente mi ha lasciata, e sono caduta in una depressione e una frustrazione tali che per avere un barlume di ripresa ho impiegato parecchi mesi. Avevo deciso di non aprire il mio cuore più a nessuno perché non volevo soffrire nuovamente e, per un periodo, sono andata "di fiore in fiore” senza troppo interesse e incappando soltanto in uomini vuoti e superficiali.

Sono scorsi anni prima che incontrassi un uomo ideale, diverso dai precedenti, premuroso, rispettoso e con dei valori. Abbiamo iniziato a frequentarci e a stare bene, così che, anche se non ne ero innamorata, ho deciso di suggellare il nostro rapporto con una figlia. Tutto scorreva tranquillo e lei cresceva con serenità nell’armonia della nostra casa. La mancanza di un sentimento forte verso il mio partner, però, a un certo punto, ha iniziato a rendermi insofferente. Desideravo provare ancora quelle emozioni intense vissute con il mio ex marito. Ed ecco che preciso come nei peggiori film è arrivato lui: il seduttore bello e affascinante. L’ultima cosa che avrei voluto era compromettere la mia famiglia, anche perché lui era sposato e aveva due bambini ma ha iniziato ben presto un corteggiamento serrato fantastico e mi sono sentita di nuovo viva come non lo ero da troppo tempo. Così ho ceduto alle sue attenzioni: mentre mi faceva sentire importante persino lasciando sua moglie per me.

I primi tempi ci siamo visti come amanti e sono nate subito tra di noi una complicità e una passione fortissime, o perlomeno lui questo mi faceva credere, così che anch’io a un certo punto ho deciso di lasciare il mio compagno.

Dopo pochissimo tempo mi ha chiesto di convivere ma non me la sentivo ancora, preferivo aspettare soprattutto per assecondare le esigenze di mia figlia che aveva appena sei anni. Non volevo scombussolarla e desideravo rispettare i suoi tempi. Lui però no.

Non ha rispettato nessuno e ha iniziato a essere aggressivo, a darmi della pazza e della problematica. Sono caduta di nuovo in una desolante depressione, ho iniziato a sentirmi colpevole e ho intrapreso un percorso di analisi per capire cosa ci fosse in me di sbagliato. Nel frattempo, però, ho scoperto che lui aveva un’altra relazione e l'ho lasciato.

È tornato con il solito corteggiamento esagerato e ci sono ricascata.

Arrivavano messaggi di ogni tipo a conferma dei suoi tradimenti ma preferivo non credere che fossero reali, pur di non perderlo. Mi prendevo cura di sua madre malata più che di mia figlia e, visto che la stavo trascurando, ho cercato di farli avvicinare ma lei lo ha allontanato – probabilmente vedeva oltre ciò che vedevo io. Lui, anche in quell'occasione, non ha mancato di svalutarmi, accusarmi di essere una pessima madre e di dare della disturbata anche a mia figlia.

È stato in quel momento che ho iniziato a cercare prove certe dei suoi tradimenti: volevo sganciarmi senza che mi desse della visionaria per l’ennesima volta.

Sono riuscita ad avere delle foto e, dopo avergliele mostrate, ho deciso finalmente di interrompere qualsiasi contatto. Non ho più risposto ai suoi messaggi e non ho accolto le sue patetiche scuse.

Una mia amica mi diceva sempre: un uomo non cambia. Ed è vero.

Ho interrotto l’analisi dopo aver capito di non essere io il problema, e tantomeno mia figlia, ma lui. Sono caduta in basso assecondando anche le richieste che mi infastidivano di più, come per esempio quella di scattarmi foto osé. Mi sono torturata al pensiero di lui con un’altra, o chissà quante, e con tutte le sue menzogne eppure la paura di perderlo ha sempre prevalso. Mi ha devastato e mi ci è voluto un po’ per riprendermi da tutto quel male. La rabbia verso ciò che è stato ancora non è del tutto svanita, soprattutto perché mi dispiace aver fatto soffrire, per lui, chi di certo non lo meritava:

mia figlia e il suo adorato padre.

A chi è com’ero io un tempo, imbruttita e triste, vorrei comunque dire che la sofferenza non dura in eterno. Noi donne abbiamo il potere e la facoltà di rialzarci più belle e più forti di prima, anche se con delle cicatrici che teniamo nascoste. Tutte possiamo rinascere, basta volerlo, piuttosto sole che con un uomo a metà.

Non mi sento una stupida, sono una persona acculturata, con un buon lavoro, determinata nelle mie scelte e di bell’aspetto. Eppure ancora mi chiedo come mai mi sia fatta ingannare e manipolare in quel modo. Sono comunque grata a quell’angelo che mi ha fatto aprire gli occhi e a tutte le persone che come te mi hanno fatto conoscere certe dinamiche che nemmeno immaginavo esistessero. Credevo di essere l’unica invece purtroppo siamo in tante e, ora che sto meglio, mi fa piacere poter lasciare questo mio contributo condividendo la mia storia e anche dare supporto a chi attualmente si trova nella tremenda fase di "annebbiamento" in cui un tempo ero anch’io. B.

© Nadia Nunzi

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