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Non ci sono sconfitte ma preziose lezioni di vita


«Non ci sono reali sconfitte ma preziose lezioni di vita».

Questo è lo spirito sportivo di Roberta Zocco (in arte The Diamond) atleta 28enne di Altamura (BA), a pochi giorni dal match svolto “in casa” al Venator Fighting Championship, il circuito più importante italiano/europeo di MMA (Mixed Martial Arts) contro l’attuale campionessa mondiale EFC (Extreme Fighting Campionship) Karolina Marta Wójcik.

Photo © Studio Bernard Introzzi fotografia

«È stato un onore per me combattere per un circuito prestigioso come il Venator, ho tenuto un incontro di forte intensità, e non mi sento abbattuta per non aver vinto. Da ogni esperienza prendo un insegnamento e lo uso per evolvermi» prosegue la giovane fighter.

Dal suo esordio la crescita in campo marziale è decisamente sviluppata, anche grazie alla formazione del suo coach sportivo, nonché marito, Agostino De Rosa. Quando si sono conosciuti era appena 23enne, orientata verso tutt’altra passione, il canto. Si esercitava per gli spettacoli nella sua palestra e l’interesse per lo sport da contatto è nato discutendo con l’allenatore che, sin da subito, ha visto in lei un enorme potenziale, esortandola a provare. «Ero lusingata dalle sue attenzioni verso di me e al contempo attratta dalla passione viva che fuorusciva dai suoi racconti carichi di enfasi. Così ho deciso di accogliere la sfida e già dal primo giorno ho sentito di essere a mio agio sul tatami, nonostante non avessi mai praticato nessuno sport prima.»

Da allora il suo corpo si è modellato divenendo robusto e forte, al pari di quello di un uomo. E insieme alla tonicità muscolare sono arrivati tempestivi anche i giudizi, pronti a dirottarla verso uno sport più adatto a una ragazza.

«Non esiste uno sport maschile e uno femminile, esiste ciò che ci appartiene. Come un uomo può dedicarsi alla danza, una donna può praticare un’attività marziale, se lo desidera, senza per questo essere screditata. Mi infastidisce parecchio quando mi definiscono un maschiaccio. Prima di essere una fighter sono una donna, amo il mio corpo ben definito, altrettanto tengo alla mia dolcezza e femminilità. Quando sono nella gabbia, corpo a corpo con l’avversaria, semplicemente esce fuori la mia parte più selvaggia, primordiale, quella che del resto credo appartenga a ogni donna. È un lato del mio essere ed è ciò che mi rende completa.»

Il messaggio di Roberta è un forte incoraggiamento rivolto a tutte quelle ragazze interessate a provare, di non bloccarsi dinanzi ai condizionamenti esterni di chi definisce uno sport da contatto, un’attività violenta ed esclusivamente per uomini.

«Chi ritiene che uno sport di combattimento sia aggressivo non conosce la cultura e l’importante lavoro che ci sono dietro, fatti di molta tecnica e altrettanta disciplina. È un’attività che aiuta ad acquisire una grande autostima e sicurezza di sé, in grado di forgiare mente e corpo. Si studiano inoltre le strategie per prevedere le mosse dell’altro, si apprende l’autocontrollo e si impara a superare i limiti della propria mente. Credo che sia uno degli sport più completi, proprio per la sua preparazione, oltre che fisica, psicologica, mirata alla centratura di sé e all’equilibrio. È una vera scuola di vita.»

A oggi Roberta non potrebbe farne a meno e si allena con dedizione e volontà quotidianamente, con sessioni di circa tre ore. Nella dinamicità dell’arte marziale, che le dà stimoli crescenti, sono mobili anche i suoi obiettivi, volti a competizioni di livelli sempre più alti. Le doti che in lei non sono mai mutate sono l’umiltà e il rispetto, non a caso i valori primari alla base della filosofia marziale.

«Non si combatte con lo scopo di annientare l’avversaria o farle del male, ma per affermare se stesse, dimostrare il proprio valore e confrontarsi. La vittoria dà una grande soddisfazione, certo, ma a prescindere dal risultato finale, ciò che resta è il profondo rispetto per l’altro, nutrito sempre da un abbraccio sincero. Sono grata al mio coach e marito Agostino e alla mia agenzia Superbia Management, per i loro insegnamenti e per l’eccellente lavoro che svolgono. È per me un pregio vivere in un tale clima familiare, dove posso fortificarmi ed esprimere me stessa con autenticità.

@Nadia Nunzi

Testimonianza raccolta per la rivista Starbene n°28, giugno 2019

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