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  • Nadia Nunzi

Infanzia rubata


Storie di donne. Infanzia rubata.

Questa è la mia storia.

Sono una ragazza di ventuno anni e sono cresciuta in una famiglia che non potrà mai essere definita tale. Sono la prima di due figli. Mio fratello ha diciannove anni ed è autistico.

Sono cresciuta credendo che la mia fosse una famiglia normale fino a che non ho compiuto quattro anni. Da quel giorno cominciai a notare dei comportamenti strani da parte di mio padre. Mi toccava, mi palpava e quando ero nel lettone con lui mi metteva il suo coso fra le gambe. A tredici anni subii la prima violenza sessuale.

Sono cresciuta con queste continue attenzioni da parte sua e il menefreghismo totale di mia madre. Inoltre mi vestivano da maschio e, per questo, venivo continuamente umiliata a scuola, dalle elementari fino alle superiori, quando decisi di piantare tutto.

A seguito di questa continua inadeguatezza e all’assenza di autostima che nutrivo, mi avvicinai (inconsciamente) a una persona ugualmente disturbata. Un ragazzo premuroso che sembrava un angelo ma che si rivelò invece, come da copione, un vero mostro.

Approfittò delle mie debolezze, vedendomi insicura, e mi manipolò.

Diventai subito dipendente da lui e mi convinsi, inoltre, di poterlo salvare dai suoi mali.

Purtroppo invece sprofondai pesantemente nel tunnel della depressione cronica (con desiderio di suicidio) fino a quando, finalmente, decisi di farmi aiutare.

Grazie a un lungo percorso terapeutico, ora sto iniziando a capire e a metabolizzare tutto quello che ho subito nella mia infanzia e nell’adolescenza.

Non sono ancora del tutto guarita ma ce la sto facendo e sto andando avanti con tenacia. Ogni giorno miglioro e acquisisco CONSAPEVOLEZZA.

Ora so, dopo tutto quello che ho passato, di non essere io la nullità e sono FORTE abbastanza per andare avanti senza il bisogno di avere un uomo accanto. Mi basto IO.

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